Relazione 2019 del Presidente

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Carissimi amici Soci,

come molti di voi sapete, il 31 dicembre 2019 scadrà il mandato delle attuali cariche sociali del Club del Pastore Siciliano. Pur consapevole che si possa e si debba sempre fare di più, credo che in questo trascorso triennio tutti insieme abbiamo fatto molto, e di questo bisogna dire grazie non solo al Presidente, ma a tutti i Consiglieri, ai Sindaci e agli allevatori, almeno a quelli più collaborativi.

Per meglio dare l’idea di quanto realizzato in questi ultimi tre anni, vale la pena elencare i punti più significativi che hanno segnato l’evoluzione del progetto di recupero dello Spino degli Iblei:

  • tre raduni annuali Enci per capostipiti, di cui uno a Ferrara in occasione dell’esposizione internazionale del 2018 con 21 Spini presenti;
  • due partecipazioni annuali, con un proprio stand e la presenza di una dozzina di cani, alla Fiera Agroalimentare del Mediterraneo (F.A.M.)
  • partecipazione, con un proprio stand e con alcuni cani, alla 1^ Fiera Mediterranea del Cavallo ad Ambelia;
  • sei Prove di CAE-1, prova caratteriale obbligatoria per gli Spini adulti che volessero partecipare in classe Libera al Campionato dell’Anno;
  • il progetto pilota ENCI denominato “Ripopolamento delle aziende agricole siciliane con cani Spino degli Iblei”;
  • il 1° Convegno nazionale sullo Spino degli Iblei;
  • un corso di Cinognostica di base in 4 giornate;
  • il 1° Campionato dell’Anno;
  • la partecipazione all’Enci Winner 2019.

Se a queste iniziative aggiungiamo che i soggetti iscritti al Libro Genealogico dell’ENCI sfiorano i 400 esemplari e che, dato più importante, questi sono spalmati su tutto il territorio nazionale (Sicilia, Calabria, Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto), oltre che due femmine in Francia, possiamo ben dire che lo Spino degli Iblei lo abbiamo salvato!

Dopo il Campionato dell’Anno del luglio scorso e le tre esposizioni dell’Enci Winner a Verona del 13/14/15 dicembre 2019, lo Spino degli Iblei è salito a pieno titolo sul palcoscenico competitivo delle esposizioni. Non a caso ha conquistato il gradino più alto del podio dell’11° Raggruppamento dell’Enci Winner.  Ma se la competizione sportiva, per nulla inaspettata né scandalosa, neppure per un cane da lavoro come il nostro, fa parte dell’evoluzione naturale di qualsiasi razza che abbia intrapreso il cammino del riconoscimento ufficiale (ENCI e FCI), il Club non ha mai smesso di credere nella vocazione pastorizia dello Spino. Sull’argomento, ritengo che nessuno potrà mai rimproverare al Club del Pastore Siciliano di non avere curato l’aspetto caratteriale del nostro cane o di non essersi adoperato nella reintroduzione dello stesso nell’ambiente agro-pastorale. Ormai i pastori dell’area iblea, avendo visto e provato la altissima qualità dei soggetti allevati dai soci del Club, fanno riferimento solo alla nostra associazione per arricchire, morfologicamente e geneticamente, il loro branco. Sono quasi un centinaio gli Spini consegnati ad aziende agricole da parte del Club del Pastore Siciliano, e li abbiamo affidati con piacere perché siamo convinti che questi cani rappresenteranno un prezioso serbatoio da cui l’allevamento sportivo potrà e dovrà attingere per mantenere in futuro le imprescindibili peculiarità caratteriali (leggasi equilibrio psichico) della razza.

In conclusione, dico grazie a tutti coloro che, con le loro disponibilità e competenza, hanno collaborato e si sono mostrati leali. Per il bene del Club e dello Spino, questi andranno premiati nel ricambio delle cariche sociali, a discapito di chi, sia per mancata assimilazione della mentalità gestionale di un sodalizio ENCI sia per una visione autoreferenziale dell’allevamento, non è stato in grado di sostenere il progetto comune. A breve sarà diramata la lista di persone che chiederemo ai Soci di votare in Assemblea. Saranno persone competenti al servizio di tutti perché il prossimo triennio sarà più impegnativo degli altri, ma allo stesso tempo sarà il più esaltante perché si scriverà la pagina più importante della Storia dello Spino.

A chi mi succederà per i prossimi tre anni, comunque, sento coscienziosamente di raccomandare, per il solo bene dello Spino, di continuare a dare direttive di selezione precise a tutti gli allevatori per non correre il rischio di vedere comparire a breve, ad esempio, soggetti troppo grandi o mantelli esageratamente ricchi. Pericoli, questi, che stanno dietro l’angolo. Perché la competizione sportiva risulti logica è imprescindibile che le valutazioni zootecniche sui ring confermino in linea generale il rispetto dello standard ufficiale, diversamente sarà solo scriteriata produzione di cani con una testa, quattro zampe e una coda.

29 dicembre 2019

Il Presidente  Gianni Vullo