È ufficiale: lo Spino degli Iblei è la 17^ razza italiana!!
Dopo il Bolognese, il Bracco Italiano, il Cane Corso, il Pastore Bergamasco, il Pastore Maremmano-Abruzzese, il Cirneco dell’Etna, il Lagotto, il Maltese, il Mastino Napoletano, il Piccolo Levriero Italiano, il Segugio dell’Appennino, il Segugio Italiano a pelo forte e a pelo raso, il Segugio Maremmano, lo Spinone Italiano e il Volpino Italiano, ora anche lo Spino degli Iblei
“Si comunica che il Consiglio Direttivo di ENCI, nel corso della riunione tenutosi in data 8 marzo 2021, per quanto attiene alla nuova razza Spino degli Iblei, riscontrato il parere favorevole della Commissione Tecnica Centrale del 17.11.2020, ha deliberato di approvare il passaggio dal Registro Supplementare Aperto (RSA) al Registro Supplementare Riconosciuti (RSR)”.
Ho provato vari incipit per questa storica comunicazione, ma quella che maggiormente rende giustizia all’importanza del traguardo raggiunto è questo virgolettato estrapolato dalla lettera con cui il Presidente di ENCI Dino Muto mi ha comunicato che lo Spino degli Iblei è la diciassettesima razza canina italiana.
Non vi nascondo la forte emozione che ho provato leggendo questa lettera, emozione che condivido e che credo sia comune a tutti i Cinofili italiani. Mentre la leggevo, in un secondo mi sono passati davanti agli occhi le mattinate trascorse alla ricerca di nuove mannare; i volti dei tanti pastori che mi hanno dato i loro cuccioli e che sono diventati dei veri amici; l’indecisione di coloro che presero i primi cuccioli, ma anche l’entusiasmo dei tanti che sposarono sin da subito il progetto di recupero della razza; i raduni e le giornate passate a discutere sulle nuove leve; le inseminazioni artificiali con femmine troppo scontrose e gli accoppiamenti fatti in mezzo al gregge anche sotto veri e propri diluvi; e poi le facce di tutti i capostipiti, le ricordo perfettamente una per una.
Questo traguardo era nell’aria da qualche mese. Dopo l’invio dell’ultima relazione che annualmente il sottoscritto recapita a ENCI, infatti, tutti sentivamo che il RSR sarebbe potuto arrivare: avevamo i numeri, la tipicità, l‘omogeneità morfologica e la variabilità genetica. E difatti così è stato.
Un sentito ringraziamento al Presidente Dino Muto e ai Consiglieri che lo hanno collaborato negli ultimi cinque anni perché Dino è sempre stato attento e generoso verso lo Spino degli Iblei, così come verso tutte quelle razze nazionali in via di riconoscimento. Non è certo un caso se tutti i Libri Genealogici provvisori delle razze attualmente in regime di RSA sono stati aperti sotto la sua Presidenza. Grazie anche a Nino La Barbera, Consigliere di collegamento ENCI nel Club del Pastore Siciliano ché ha sempre collaborato costruttivamente nei lavori del nostro Consiglio Direttivo. Grazie ai “miei” fidati cinque Consiglieri (Leo Carbone, Salvo Cascone, Salvo Garofalo, Sara Vinci e Pino Veraldi) che hanno sempre condiviso, arricchendola, la mia pur intransigente visione della selezione della razza. Grazie ai colleghi Giudici che, con grande professionalità, hanno fatto parte della terna nominata dalla CTC per la scelta dei capostipiti; con loro ho lavorato davvero bene e sempre in un clima amichevole. Ma i succitati amici mi perdonino se il ringraziamento più grande lo rivolgo a tutti quegli allevatori, possessori e semplici simpatizzanti dello Spino degli Iblei che ininterrottamente hanno creduto nel nostro progetto di recupero della razza ai fini del riconoscimento. Oggi sono stati ripagati della fiducia riposta e tutti noi Consiglieri siamo sinceramente felici che possano andare a testa alta per essere stati protagonisti di una pagina storica della Cinofilia italiana.
È giusto esaltarsi per il conseguimento del risultato, ma va tenuto presente che inizia una nuova fase molto delicata per il futuro del nostro cane: l’attenzione non si esaurirà più sull’individuazione dei capostipiti tipici e sulla loro capacità di trasmettere, anche attraverso l’esame del DNA, le proprie caratteristiche di razza. Da oggi occorre migliorare, limare ed esaltare la morfologia e il carattere del grande patrimonio etnico che abbiamo scelto e immagazzinato negli anni passati. Sbagliare oggi la selezione e l’allevamento comporterà lo sperpero dell’enorme ricchezza morfo-genetica accumulata con tanti sforzi e sacrifici. A ciascun allevatore sento di raccomandare molta più attenzione nella scelta dei riproduttori: che siano compatibili, sani e in grado di migliorare la qualità media della razza. Chi sbaglierà ora rimarrà inesorabilmente indietro e rischierà di scomparire, compromettendo il futuro dello Spino. A tutti coloro che hanno scelto di vivere all’interno del Club del Pastore Siciliano posso assicurare che l’aiuto, la collaborazione e la consulenza offerti fino a oggi continuerà a essere elargita anche nella prossima fase. Stare fuori dal nostro sodalizio e/o dall’ENCI, oggi più che in passato, significherebbe incapacità di lavorare in gruppo per uno scopo comune. Invito, pertanto, tutti coloro che ritengono di essere capaci di rispettare le regole dell’aggregazione, dell’ENCI e della sportività a essere Soci del Club del Pastore Siciliano.
Buona vita allo Spino.
Il Presidente Gianni Vullo
Accedono al R.S.R. senza ulteriori verifiche:
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i soggetti che sono stati iscritti al R.S.A. come capostipiti;
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i soggetti che sono iscritti al R.S.A. e per i quali è stata verificata la rispondenza allo standard di riferimento mediante misurazione;
Potranno accedere al R.S.R.:
i soggetti non rientranti nelle due casistiche sopra citate, previa verifica della tipicità da parte di un Giudice ENCI nell’ambito dei raduni e delle mostre speciali.
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I soggetti che non superano la verifica morfologica o di tipicità non potranno accedere al RSR, come previsto all’articolo 13 del “Regolamento Speciale delle esposizioni canine”, e non potranno ripetere la verifica.
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