Quando giudicare diventa una vera emozione

Le riflessioni del Giudice V. Parmiciano sul Campionato dell’Anno 2020

Sabato 18 Ottobre 2020, in una tipica cornice rurale presso un bellissimo e organizzato agriturismo, si è tenuto il Campionato dell’Anno dello “Spino degli Iblei”. Quest’anno mi è stato dato l’onore di fare la verifica zootecnica (giudicare) oltre che a provvedere alle misurazioni tecniche per l’iscrizione dei capostipiti in quanto insieme ai colleghi G. Vullo (Esperto Giudice e Presidente del Club) e F. Macaluso (Esperto Giudice) costituiamo la terna riconosciuta dall’ENCI per il riconoscimento di questa antica “ Nuova Razza”, aiutandola così a trovare  la sua giusta e meritata collocazione nel panorama delle Razze Italiane.

Ritornando al Raduno su menzionato, ha visto la partecipazione di molti soggetti tutti orgogliosamente presentati dai loro proprietari.

Facendo una piccola confessione voglio dire che vedere alcuni  soggetti  veramente molto rustici (come stato di  presentazione) per noi,  abituati a giudicare  esposizioni Nazionali e  Internazionali dove esaminiamo soggetti di tante razze presentati con lustrini a paillettes, trovarsi di fronte a soggetti da esaminare, e pensare che poche ora prima e sicuramente dopo l’esame morfologico si ritroveranno con i loro gregge di pecore o capre per fare il loro vero duro lavoro affrontato con disciplina e innata attitudine;  non nascondo l’emozione che ho provato nel guardare quei soggetti negli occhi, illudermi di leggere il loro pensiero quando li esaminavo “cosa vuoi da me? Non sai che ho da lavorare? Devi ringraziare il mio amico/proprietario che mi ha condotto qui, io non ci sarei mai venuto di mia volontà”. Scusate le mie divagazioni, ma sono rimasto veramente colpito: oltre che dall’omogeneità che si riscontra in questi soggetti che hanno sempre subito una selezione mirata ad un unico scopo “la scorta e guardia delle greggi”, selezione operata da persone che non avendo nessuna cognizione di genetica ecc. sono riusciti ad ottenere i risultati oggi osservati.

Da qualche anno è stato riconosciuto dall’ ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) il club di razza fortemente voluto dall’amico/collega  G. Vullo (fondatore e attuale Presidente) che da molti anni si era  dedicato al recupero e riconoscimento ufficiale dello “ Spino degli Iblei” gettando delle solide basi per una vera selezione che desse la collocazione meritata  a questa eccezionale  razza, mi scuso se mi dilungo nello scrivere, ma devo confessare che questa razza mi ha veramente affascinato.

Ritornando al Campionato svoltosi, ho esaminato vari soggetti divisi, per età e sesso, nelle varie classi ufficiali. Con non poca fatica ho stilato delle classifiche in quanto l’omogeneità e i rari difetti di costruzione rendevano difficile il compito, non ho rilevato nei soggetti esaminati nessun difetto di tipo, e questo è un dato a mio parere positivo ed importante vista la giovane selezione. Ho riscontrato tutte teste corrette per proporzioni con giusti profili e corrette espressioni di razza, le costruzioni generali risultavano corrette nella maggioranza dei soggetti, una nota di menzione è sicuramente meritata dai rapporti dei raggi ossei e dalle loro angolazioni corrette, così come corretti risultavano gli appiombi nel 90% dei soggetti esaminati. Qualche problema, se così possiamo definirlo, era presente nello stato del mantello, corretto per colore tessitura e lunghezza, ma essendo in gran parte soggetti che svolgono un reale lavoro non era curato come già menzionavo precedentemente, quindi non si presentava come siamo noi abituati a vedere nelle esposizioni. A tal proposito, in molte relazioni nel mio giudizio menzionavo “pelo di corretta tessitura”, ma non penalizzavo la condizione che è solo un difetto veniale non considerandolo a mio avviso in questa razza un difetto degno di attenzione. Una considerazione è da farsi per il movimento, non in quanto non tipico o non corretto, ma espresso come non abitudine a presentarsi in un ring d’esposizione. Quindi sicuramente, con un po’ di impegno, si può raggiungere lo scopo.

Su tutti sono emersi due soggetti maschio e femmina (BOB e BOS), aggiudicandosi: il maschio il titolo di Campione dell’Anno, un cane con una superba impronta maschile ed espressione di razza, testa con rapporti e profili da manuale. Ad essere pignoli un po’ lungo di tronco, ma non influendo questo sulla solidità della dorso-lombare sia in stazione che in movimento, con una groppa correttamente inclinata e dei raggi ossei giustamente angolati, esprimendosi con una corretta spinta propulsiva del posteriore e una giusta presa di terreno da parte dell’anteriore. Lo stesso dicasi per la femmina anch’essa con corretta espressione di razza e femminile, testa corretta nelle sue proporzioni e profili, molto ben costruita, con un mantello di giusta lunghezza, avrei preferito una migliore ruvidità, anch’essa con un buon movimento. Voglio riservare una menzione speciale per un bellissimo cucciolo di soli tre mesi che, oltre al colore bianco-rosso di una tonalità non frequente nella razza e a delle corrette proporzioni, dimostrava già un’ottima attitudine al ring esprimendosi con un movimento molto sciolto anche se ancora giovanile.

Mi piace concludere queste mie riflessioni sullo “Spino degli Iblei” con quella che è stata la caratteristica che mi ha colpito particolarmente, “Il Carattere”. Tutti i soggetti e dico TUTTI, anche chi non si è espresso al meglio nel ring per la mancata abitudine, hanno dimostrato un equilibrio caratteriale degno di rilievo lasciandosi toccare, esaminare la bocca (denti) e le varie regioni del corpo, non ultimo la coda e nei maschi anche i testicoli, senza dare alcun cenno di insofferenza, paura o aggressività, ma accettando il tutto con naturale indifferenza rassicurato solo dalla presenza del suo proprietario/conduttore.

Concludo queste mie osservazioni con la certezza che lo “Spino degli Iblei” sarà una razza che conquisterà presto un grande interesse nei cinofili e appassionati, con l’augurio che questo però non debba incidere negativamente sullo sviluppo numerico/qualitativo e caratteriale che trovo veramente eccezionale e unico.

Grazie di cuore al Club del Pastore Sicliano nella persona del suo Presidente Gianni Vullo, augurando a lui e a tutto il direttivo un buon lavoro nell’interesse di questa che è veramente una speciale Razza Italiana.